Ditirambo

 

Il ditirambo (διϑύραμβος, dithyrambus) è un canto corale nella Grecia antica, connesso originariamente con Dioniso: l'accompagnamento musicale, basato sul modo frigio e ipofrigio, era eseguito con l'aulòs, cioè il flauto, e aveva carattere orgiastico, opposto a quello severo del peana; orgiastica era anche la danza, la tyrbasìa, eseguita dal coro.

 

Letteratura greca

All'inizio fu un canto cultuale, certo più antico di Archiloco che si vantava di saperlo "intonare" quando aveva l'animo "folgorato dal vino". Divenne uno spettacolo a Corinto ad opera del lesbio Arione, nella prima metà del sec. VI a.C. Alcuni decenni dopo, all'epoca di Pisistrato, Laso di Ermione ne riformò l'aspetto musicale ed organizzò agoni ditirambici ad Atene. Al tempo di Pericle le rappresentazioni avvenivano nel teatro, durante le Grandi Dionisie e altre principali festività religiose. A concorrere erano le dieci tribù, ognuna con un coro formato da 50 uomini o da 50 ragazzi. Le spese erano sostenute da un corego, che sceglieva il poeta e provvedeva all'istruzione del coro.

 

Si discute ancora sul significato della notizia fornita da Aristotele che la tragedia derivi da coloro che intonavano il ditirambo. Il materiale è tuttavia troppo scarso per costruire un discorso ampio e puntuale. Poco o nulla rimane dei ditirambi composti da Simonide di Ceo e da Pindaro. Di quelli di Bacchilide, scoperti nel 1896, alcuni sono solo letterari, privi persino di entusiasmo bacchico.

 

Il ditirambo successivo fiorì soprattutto ad Atene e accentuò i valori musicali e spettacolari, per influsso di un genere musicalmente più progredito, il nòmos, canto monodico libero dalle restrizioni imposte dal coro. La contaminazione dei due generiinfranse la struttura strofica del ditirambo e mescolò gli stili musicali. Fra gli esponenti dell nuova corrente il più ardito e geniale fu Timoteo. L'interesse per il nuovo ditirambo fu grandissimo: alcune innovazioni furono accolte anche dal tardo Euripide. Dopo la prima metà del sec. IV a.C. il ditirambo andò sempre più declinando e di rappresentazioni nel periodo imperialenon si hanno che scarse notizie.

 

G. Aurelio Privitera

 

 

Etimologia

La non ben chiara etimologia della parola ebbe da parte degli antichi spiegazioni abbastanza curiose alludenti al doppio parto di Dioniso: il parto immaturo della madre Semele e quello maturo di Zeus; poiché in origine il ditirambo fu il canto corale dionisiaco per eccellenza. Tra le spiegazioni moderne la più probabile è quella proposta dal Wilamowitz, secondo cui la parola significa "un divino canto trionfale".

 

Angelo Taccone